Teatro

LA MATASSA E LA ROSA con Pamela Villoresi apre il festival DIVINAMENTE ROMA

LA MATASSA E LA ROSA con Pamela Villoresi apre il festival DIVINAMENTE ROMA

È un dialogo immaginario dedicato a Dio e alla vita lo spettacolo che fa prologo alla seconda edizione del festival Divinamente Roma: LA MATASSA E LA ROSA di Giuseppe Manfridi, per la regia di Pamela Villoresi che lo interpreta insieme a Sabina Vannucchi, in scena ai Musei Capitolini sabato 4 aprile (alle ore 17.30 in lingua inglese e alle ore 20.45 in italiano), intriso com’è di una profonda ricerca della luce, dell’amore, del dono di sé verso l’altro, guarda ai temi della religiosità come incrocio di esperienze, volano di confronti, punto di intersezione e di comunione, facendosi sintesi delle linee che guidano la rassegna diretta dalla Villoresi. Il testo è un oratorio che trasforma in parola e poesia spunti ed indicazioni provenienti dalle differenti forme di spiritualità, incrociando i destini di Edith Stein e Etty Hillesum nel lager nazista di Westerbork: l’una, ebrea di nascita, filosofa convertitasi al cattolicesimo, suora carmelitana, morirà ad Auschwitz nel 1942; l’altra, scrittrice ebrea, promuove una logica che si oppone radicalmente a quella terribile della morte insita nell’intervento nazista. Così, dopo gli intensi e fortunati incontri della prima edizione, anche quest’anno la capitale torna ad accogliere dal 3 al 13 aprile - tra teatri, chiese, musei, siti storici -, le note, le voci, i racconti di altre genti, di altre culture, per rintracciare un sentire comune, un’univoca vocazione alla comprensione e alla pace; nuovi ed intensi momenti di conoscenza e di riflessione, grazie all’arte di grandi maestri e giovani promesse della scena anche internazionale, che riportano al centro del discorso l’uomo, con le sue immutate domande, i suoi bisogni più alti, la sua spiritualità, oltre ogni singolo, differente credo, provando a superare divisioni di lingue e territori. «Le religioni diventano spesso pretesto per aggressioni e guerre – dichiara Pamela Villoresi -. Ognuno si sente garante di verità assoluta e pare non aver più bisogno della verità dell'altro. Un maestro, Sufi Ibn Arabi, scriveva che Dio non è contenibile da tutti i nostri libri, né dal suo mondo né dal suo cielo ma solo dal cuore di chi lo cerca. L'acqua è del colore del recipiente che la raccoglie. Ma l'uomo finge di non saperlo e si adopra più per trovare i punti di rottura che quelli d'incontro. Questo progetto ambisce ad essere un mezzo di comprensione - attraverso lo spettacolo - dei diversi percorsi religiosi e spirituali». La matassa e la rosa con Pamela Villoresi apre la seconda edizione del festival DIVINAMENTE ROMA Musei Capitolini | sabato 4 aprile 2009 ore 17.30 lingua inglese | ore 20.45 lingua italiana